Azienda agricola


L’azienda agricola biologica Tenuta Santa Cecilia è situata in località Croara. sulle prime colline ad est di Bologna e all’ interno del parco naturale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’ Abbadessa. Il territorio vanta storicamente una documentata vocazione per la viticoltura, grazie al suolo, che è geologicamente definito come “terre dei gessi e sabbie gialle”, e ad un microclima particolarmente favorevole.

 

Fin dalla sua costituzione, l'azienda agricola è stata gestita seguendo i canoni dell'agricoltura biologica, senza ricorrere all'utilizzo di prodotti chimici di sintesi e diserbanti, ma unicamente con concimi naturalirame e zolfo per la cura del vigneto. I terreni sono mantenuti inerbiti per evitare l'erosione del suolo collinare, che in molti punti si presenta sabbioso. La dimensione contenuta del vigneto - poco meno di 6 ettari - è ideale per seguire direttamente ogni fase della lavorazione delle uve, inoltre la vinificazione biologica con un uso dei solfiti molto limitato, conferisce ai nostri vini freschezza e naturalità.

 

La sostenibilità è da sempre un nostro obiettivo: le nostre vigne vivono senza l'utilizzo di irrigazione artificiale, con poca acqua se non quella fornita dalla pioggia. Questa tecnica antica viene usata per evitare lo spreco di risorse idriche ed evitare la modifica nella composizione dei suoli.

Un altro aspetto di questa tecnica è la qualità dell'uva: infatti sia nel biologico che nel biodinamico il fattore stress è molto importante poichè la pianta è portata ad aumentare la produzione di sostanze antiossidanti che la proteggono naturalmente e ne aumentano la bontà e la qualità nutrizionaleDalle nostre uve produciamo l'autoctono Pignoletto, nelle versioni Superiore, Frizzante e Rifermentato, i rossi Barbera e Merlot 

 

OLIVO NEL PARCO DEI GESSI – PECULIARITA’ DELLA ZONA CROARA.

Il territorio collinare a sud della città di Bologna è stato coltivato ad uliveti che inframezzavano i campi a cereali ed i vigneti fino alle gelate disastrose del 1750 e 1830. Fino ad allora tra il XVII e XIX secolo le acque dei torrenti che copiose scendevano verso la pianura fornivano l’energia necessaria per azionare mulini per i cereali, le fabbriche di tessitura serica, canapifici ma anche per i frantoi per usi di olio lampante e alimentare.

Gli esemplari ultracentenari si sono adatti nel corso dei secoli a cambiamenti climatici e quindi diventati resilienti sono diventati ecotipi e contribuiscono alla biodiversità e al recupero del paesaggio tradizionale, esempio: l’Abbazia vallombrosana di Santa Cecilia della Croara ha plasmato con il lavoro di monaci e fittavoli, il paesaggio sul quale noi agiamo e operiamo.

Il Parco dei Gessi con la collaborazione della Ibimet -CNR di Bologna, a fine anni 90 ha messo a dimora piante di Leccino, Frantoio, correggiolo e Pendolino di origine tipicamente toscana e altre varietà come la Nostrana di Brisighella e Ghiacciola che sono essenzialmente della Romagna.

Si crearono dei campi sperimentali per capire se queste varietà potessero essere resilienti, alla Croara.

Nel nostro terreno furono messe a dimora 85 piante di ulivo:

Rossina, Frantoio di Villa Verrucchio, Grappuda, Colombina, Correggiolo di Monregridolfo, Moraiolo, Correggiolo di Villa Verrucchio, Nostrana di Brisighella Ghiacciolo, Carbuncion di Carpineta.

Queste piante figlie hanno rappresentato per il parco la possibilità di procedere con il ripristino di un paesaggio che era ormai perduto e al tempo stesso di ottenere dei prodotti di nicchie profondamente legati al territorio, terroir come per i vini e al microclima.